Sara è partita per Fafe con il Corpo Europeo di Solidarietà, dove è stata accolta dall’associazione nazionale della Croce Rossa. È con grande entusiasmo che ci racconta del suo primo mese in Portogallo:
Il 7 luglio sono partita per una folle esperienza di un anno in Portogallo per realizzare un mio grande sogno: fare volontariato! Ho avuto la fortuna di trovare un grande ente come quello della Croce Rossa, che nonostante sia un’associazione no profit, fa di tutto per aiutare la propria popolazione. Ora é da un mese che vivo qui a Fafe e devo dire che mi trovo estremamente bene, sia per quanto riguarda le relazioni che ho con le persone del posto, sia per quelle che ho instaurato con la Host Organisation. Mi ricordo come al mio primo giorno di lavoro, dopo un’attività di smistamento e distribuzione degli alimenti di prima necessità, il responsabile di questa area ha telefonato alla volontaria italiana che mi aveva preceduta, la quale voleva rassicurarmi e raccontarmi di quanto tutti i collaboratori fossero delle persone meravigliose e per darmi, infine, dei consigli su come vivere a pieno questa mia avventura. Devo dire che aveva completamente ragione, fin da subito mi sono sentita accettata, compresa e voluta bene, nonostante il disagio di non sapere nemmeno una parola in portoghese. Oltre a ciò, mi hanno sempre supportata e sostenuta e si sono dimostrati disponibili e cordiali nei miei confronti. Fin da subito mi son sentita integrata e accolta, come a casa!.
Sarà, forse, per i racconti emozionanti delle vite degli anziani immigrati, per i loro sorrisi, per la forza che hanno avuto di reinventarsi e di dare spazio alle loro passioni; sarà l’innocenza e, sotto certi aspetti, la maturità di bambini posti a crescere troppo velocemente a seguito della condizione di povertà della famiglia…tuttavia, ciascuna di queste esperienze mi ha lasciato un segno indelebile e mi ha fatto maturare molto come persona. Sono veramente felice di aver accettato questa opportunità, perché sto imparando a essere più autonoma e indipendente, a scoprire e conoscere una nuova cultura, a crescere come persona e a raffinare la mia resilienza. Soprattutto, sto comprendendo come il sociale sia la strada più adeguata per me e per il mio futuro e confido in questa lunga esperienza per poter riuscire a tirare fuori il meglio di me e delle mie potenzialità. Inoltre, spero di riuscire ad assorbire ogni caratteristica e peculiarità positiva delle persone che incontrerò e dei volontari della Croce Rossa.
Sara