Dal 3 al 9 aprile una delegazione di insegnanti e studenti dell’Istituto Comprensivo di Calvisano ha preso parte alla terza mobilità nell’ambito del progetto “Eco-logic Environmental Consciousness as Opportunity: from Leonardo to Oncoming Globally Involved Citizens” presso la scuola di Hojby situata nella periferia di Odense.
Il progetto, realizzato con il supporto di Atelier Europeo, vede coinvolti 5 paesi: Italia, Danimarca, Grecia, Portogallo e Lituania. Le insegnanti Cristina Bacchi e Simona Slaviero, che hanno partecipato alla mobilità, raccontano che «la scuola di Hojby comprende una scuola dell’infanzia, una primaria e la secondaria, che qui dura cinque anni. Sono annesse anche tre enormi palestre, di cui una pubblica condivisa con la cittadinanza e le associazioni sportive, un’amplia, fornitissima biblioteca e numerosi spazi laboratoriali. L’impressione è quella di essere entrati in una seconda casa, qui ogni spazio è concepito per essere a misura di studente e insegnante. C’è anche una piccola cucina, condivisa tra i docenti, mentre i ragazzi gestiscono le pause dal lavoro in modo autonomo, senza sorveglianza continua e senza rigide suddivisioni in classi, come da noi: le aule sono organizzate per materia, con spazi dotati di divani e tavoli per lavori di gruppo o per lo svago. Gli studenti si muovono liberamente, conoscono gli orari delle lezioni e si auto-gestiscono». «L’obiettivo del nostro progetto Erasmus+, proseguono le insegnanti, è quello di far vivere i ragazzi a stretto contatto con tutto l’ambiente, sia all’interno della scuola che fuori. Qui le piste ciclabili non mancano di certo e i nostri studenti, già dal primo giorno, arrivano a scuola in bicicletta (il casco lo mettono tutti) insieme ai loro compagni danesi con i quali trascorreranno l’intera settimana. La settimana è intensa e piena di nuove scoperte per i nostri alunni. Si lavora in gruppi misti, comunicando in inglese al fine di favorire lo spirito di squadra e far nascere amicizie. Si parte con il teambuilding in mezzo ai boschi: sotto la pioggia scrosciante i ragazzi si mettono alla prova con l’attraversamento di un lago appesi alle funi, accendono un fuoco e costruiscono percorsi sospesi utilizzando pali e corde. Poi si passa alla robotica e vengono assemblate delle piccole macchine che si muovono comandate in remoto. Segue la programmazione in Cospace in cui si chiede ai ragazzi di creare ambienti virtuali a tema ecologico. I nostri partner non ci hanno fatto mancare lo scambio culinario nella preparazione di un pranzo eco-sostenibile: sono nate simpatiche discussioni tra italiani e danesi sul friggere con il burro o con l’olio»
Cosa Vi portate a casa?
«La convinzione che per i nostri ragazzi sia stata un’esperienza che li porterà ad essere cittadini d’Europa e del mondo, che li aiuterà a capire che ospitalità e apertura verso chi non si conosce sono elementi fondamentali alla crescita. Da parte nostra la grande soddisfazione di averli visti passare da un’iniziale timore, tipica della loro età (sono studenti di 12/13 anni) ad un saluto finale pieno di emozione.
Noi ci siamo specchiate con una realtà diversa di molto dalla nostra, con risorse più ricche e un modo di lavorare estremamente snello, non gravato da troppe norme e burocrazia. Non ultima la convinzione che promuovere queste iniziative sia anche un modo per combattere le ideologie che hanno portato invasioni e morte in Europa. A maggio toccherà a noi ospitare a Calvisano i nostri amici europei. Li accoglieremo a suon di musica, grazie al fiore all’occhiello della nostra scuola: l’orchestra dell’indirizzo musicale. Faremo il possibile per farli sentire a casa».