La babele è un luogo pieno di confusione, in cui le persone non si capiscono, come avvenne a Babilonia, la città e la torre che nella Bibbia simboleggiano la confusione delle lingue. E’ sgradevole, talora comico e talora tragico non capirsi quando si parlano lingue diverse.
Oggi assistiamo a fenomeni di incomprensione e perfino di violenza (si pensi alle aggressioni alle autoambulanze e ai medici che curano i malati di Covid-19) fra persone che usano le stesse parole, le stesse frasi, ma con significati diversi, talora opposti. Polemiche e insulti si diffondono sui personal e sui social. Un esempio. Si è tenuta a Milano, dopo 17 sabati di cortei per le vie del Centro, una manifestazione di migliaia di persone per applaudire, intorno all’Arco della Pace, Robert Kennedy jr, nipote del presidente USA JFKennedy, che ha argomentato questa tesi: «Il Green pass è il colpo di Stato, è lo strumento che stanno usando per togliervi i diritti. Altro che misura sanitaria, è uno strumento di controllo del vostro conto in banca». I manifestanti, privi di mascherine, l’hanno accolto con entusiasmo. canti e cartelli inneggianti alla libertà, alla difesa dei bambini. L’obiettivo della manifestazione, dicono, è “«tutelare e proteggere la salute dei bambini e degli adulti, difendere e promuovere il rispetto dei diritti umani, le libertà fondamentali e i principi di democrazia delle pratiche sanitarie, in particolare promuovendo il principio del consenso informato e la libertà di scelta terapeutica, la tutela del diritto alla privacy, la libertà e la trasparenza in ambito scientifico».
Parole ineccepibili, lanciate però contro una campagna vaccinale mondiale, che in Italia sta concretamente lavorando, con risultati evidenti alla maggioranza di chi sa leggere i dati e distinguere in concreto la salute dalla malattia e la vita dalla morte, proprio per salvare dall’aggressione del virus salute, libertà, lavoro, economia, democrazia nel numero più alto possibile di persone.
Con qualche errore, qualche compromesso, con qualche sacrificio, perché scienziati, politici, medici, infermieri, giornalisti non sono angeli. Come non è un angelo l’arcivescovo Carlo Maria Viganò che ha definito i vaccini idoli e i governi responsabili di uccidere le persone per poter imporre ai popoli vaccini e mascherine. Sembra, per la sfiducia nelle istituzioni che si diffonde, e per le alte motivazioni addotte da taluni per difendere il diritto di non vaccinarsi, e cioè di ammalarsi e di infettare gli altri, che le parole semplici e profonde scritte nella nostra Costituzione e nella Dichiarazione dei diritti umani, vadano perdendo il loro valore semantico e il loro profumo di saggezza.
Si accusano di nazismo e di fascismo i provvedimenti dello Stato democratico, volti a combattere il virus covid-19, trascurando il fatto che i malati e i morti si trovano in grande maggioranza proprio tra i non vaccinati, che, ammalandosi, occupano negli ospedali spazi e risorse destinati alla prevenzione e alla cura di altre patologie. La ragionevolezza non è per principio monopolio delle maggioranze. Ma chi la esercita onestamente, anche a scuola, dove è inevitabile che in modo appropriato se ne discuta, ha il diritto dovere di esercitare la libertà di espressione: non di prevaricare, ma neppure di rinunciare.
La legge italiana dice che ai docenti è garantita la libertà d’insegnamento, finalizzandola, “attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, alla piena formazione della personalità degli alunni”. Precisa infine che “tale azione di promozione è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni stessi”. Parole sagge, non monopolio di nessuno.
Luciano Corradini