Tra la neve e il ghiaccio della Finlandia, Giulia ha trovato una nuova famiglia di amici che provengono da tutta Europa, si è messa in gioco lavorando ed imparando e ha viaggiato per Paesi e paesaggi straordinari. Leggiamo insieme il racconto della sua esperienza SVE: non lasciamoci solo “bruciare” dalle sue parole, accogliamo le sue scintille di vita e partiamo verso nuove mete!
22.11.2017 h.14.35 Rovaniemi, Finlandia.
La mia avventura è iniziata qui: un’esperienza che credo ricorderò per tutta la mia vita, che mi ha fatto crescere e regalato tante emozioni.
Mi chiamo Giulia e a Novembre sono partita per il progetto di servizio Volontariato Europeo (SVE) scegliendo come meta un paesino della Finlandia, Ranua, situato a 89 km da Rovaniemi, la famosa città di Babbo Natale.
Non sapevo a cosa andassi incontro, la voglia di mettersi in gioco era tanta e l’entusiasmo superava anche quei -17°C che c’erano in quel momento. Durante questo progetto Erasmus+ sono stata affiancata da molte persone, due delle quali chiamati “tutor” a cui potevo rivolgermi in caso avessi qualsiasi problema, a livello lavorativo o personale.
Il mio lavoro in questi 10 mesi consisteva nell’organizzare eventi e attività in un centro giovanile, chiamato in inglese “Youthouse” un posto dove giovani di tutte le età, ma specialmente dai 14 ai 16 anni, si riuniscono e passano del tempo nel doposcuola ma soprattutto durante i fine settimana.Lì si organizzavano giochi,serate a tema e a volte anche gite fuori porta.
Ho avuto modo anche di lavorare in una scuola materna: aiutavo le maestre durante le attività, ma nei momenti di gioco ero l’attrazione principale quando si trattava di tirarli sullo slittino o più semplicemente rincorrerli per tutto il giardino della scuola.
Essere un volontario all’estero non è solo un lavoro,durante la mia esperienza ho avuto modo di viaggiare e conoscere tanti amici ,compagni di avventura e seconda famiglia. Con loro ho passato le feste e gran parte dei miei momenti liberi.Mi piace pensare che il legame con loro sia in qualche modo più forte, una vera amicizia, anche se veniamo tutti da paesi diversi e parliamo lingue diverse.
Sve è anche avere l’opportunità di viaggiare, conoscere a fondo la cultura e le tradizioni del Paese che ti ospita, ma anche visitare i paesi intorno. Mi ritengo molto fortunata perchè mai avrei pensato di raggiungere Caponord (Norvegia) in autostop, di camminare per i sentieri della Lapponia o di visitare le vie del centro di Stoccolma, di andare in bicicletta in mezzo alla neve con -30°C, di camminare e correre su un mare completamente ghiacciato, di fare la sauna, imparare il Finandese e tanto altro ancora.
Avrei ancora milioni di foto da condividere e miliardi di storie da raccontare, ma 10 mesi di avventura non possono essere riassunti in una giornata.
Ho imparato tanto, ho migliorato il mio inglese e sono cresciuta, ho sbagliato tante volte ma ho anche saputo cavarmela in altre.
Il mio percorso in Finlandia è stato una giostra di emozioni, dai momenti di tristezza e malinconia; dal voler tornare a casa a voler rimanere là per sempre. Dai pianti soffocati da abbracci di amici, alle risate, a quelle dove ti scendono le lacrime e ti fa male la pancia. Alla gioia che ti danno i bambini, che fino all’ultimo minuto ti chiedono di rincorrerli per fargli il solletico, gli stessi che ti bloccano le gambe quando devi tornare a casa dopo una giornata lavorativa e che ti rimangono in braccio per tutto il giorno perchè in Finlandia con loro ci devi rimanere per sempre. Alla paura di tornare, diventare grandi ,non “starci più dentro” in una città che un tempo chiamavi la tua città natale.
Continuerei all’infinito ma alla fine bisogna partire e rischiare o come mi ha detto un amico, lasciarsi bruciare.
Giulia Frati