La realtà sociopolitica sui generis che nel 1992 si è autodefinita Unione Europea, compie 60 anni il 25 marzo 2017.
Un semplice calcolo ci fa capire che non è nata con quel nome, come un isola vulcanica, sbucata dal mare nel 1957. L’evento catastrofico che precede quella nascita è stata la seconda Guerra mondiale, finita nel 1945, col bilancio disastroso di circa 50 milioni di morti e di macerie fisiche, morali e politiche.
Chi ebbe il gravoso compito di ricostruire, cominciò con le Costituzioni democratiche a livello nazionale, per mettere al bando i totalitarismi nazista e fascista, che quella guerra avevano scatenato. Già nel 1941, nell’isola di Ventotene, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con il loro Manifesto avevano costruito il programma di un’Europa federale, per superare la logica dei conflitti fra stati e per unire le forze, di fronte alle superpotenze USA e URSS.
Il passaggio dal sogno-progetto alla politica si trova nella Dichiarazione di Schuman, ministro degli esteri francese, che il 9 maggio 1950 annunciò la nascita della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, per garantire la pace fra vincitori e vinti della recente Guerra. Il 25 marzo 1957 si firmarono i Trattati di Roma (la CECA e la CEE, Comunità economica europea).
Nel 1979 ci furono le prime elezioni del Parlamento europeo a suffragio universale diretto.
Nel 1985 si firmano gli Accordi di Shengen, sulla libera circolazione delle persone e delle merci.
Nel 1987 nasce il programma Erasmus, per la mobilità studentesca.
Nel 1989 cade il Muro di Berlino: questo evento facilita un balzo in avanti con l’unificazione delle due Germanie e con il Trattato di Maastricht (1992), che istituisce l’Unione Europea, potenzia il ruolo del Parlamento e decide la moneta unica.
Nel 2000 si approva la Carta dei diritti dell’UE.
Nel 2002 l’euro sostituisce le vecchie monete, in 12 paesi.
Nel 2009 entra in vigore il Trattato di Lisbona, che è il quadro istituzionale più comprensivo e avanzato di cui ora l’UE a 27 paesi disponga.
Nel 2012 l’UE è premio Nobel per la pace.
Nel 2013 si allarga a 28 stati.
Nel 2015 la Zona euro si allarga a 19 Stati. Ma un referendum inglese vota per la Brexit. Per l’euro e per la stessa Unione si odono scricchiolii sinistri. Non dimentichiamo che nel 2001 Tommaso Padoa Schioppa affermava che “il vero evento rivoluzionario del nostro secolo è stata la creazione di poteri sovranazionali in quella parte del mondo dove lo stato nazionale era nato”. E’ quello che ha previsto l’art. 10 della nostra Costituzione.
Luciano Corradini