Con l’aiuto di Atelier Europeo, una delegazione della Consulta degli Studenti di Brescia ha potuto realizzare un percorso, proposto dall’Unione Europea, di progettazione partecipata di Erasmus Plus.
Il progetto di Scambio Giovanile “MY VOICE” ha avuto inizio lunedì 3 settembre 2024 presso il convitto San Giorgio, quando i ragazzi della Consulta hanno accolto 20 giovani provenienti da tre Paesi diversi: Georgia, Grecia e Polonia.
I sette giorni di convivenza sono stati ideati e progettati interamente dai ragazzi, i quali, lavorando sul tema della partecipazione, hanno svolto innumerevoli attività tra cui workshop, attività creative, momenti di team-building, dibattiti e sperimentazioni artistiche.
«Non mi sarei mai aspettata un riscontro così positivo nello svolgimento delle attività – spiega Marta Stablum, la Presidente della Consulta degli studenti di Brescia – Ognuno si è messo in gioco, ha collaborato attivamente cercando di superare qualsiasi tipo di difficoltà che si potesse presentare. Doversi esprimere in una lingua che non è la tua, potrebbe essere visto come uno scoglio complicato da sormontare, ma si è dimostrato la nostra forza: nonostante le differenze culturali, di età e sociali, l’inglese ci accomunava e univa.
Abbiamo capito che il lavoro di squadra è fondamentale ed altrettanto necessario è il confronto con chi ha visioni del mondo diverse rispetto alle nostre».
La proposta rientra nel progetto progetto “I AM EVERYONE ELSE: Empowering Youth Voices” mira a potenziare le voci dei giovani attraverso l’empowerment, con l’obiettivo di promuovere una cittadinanza europea consapevole e attiva.
«Conclusa questa esperienza, – rileva Federico Civale, rappresentante di Consulta della scuola Cerebotani di Lonato – posso confermare che, non solo sono riuscito a conoscere nuove culture, scoprire nuove amicizie ed incrementare le mie soft skills, bensì sono cresciuto come persona». «Ho avuto modo di ampliare le mie conoscenze, competenze –continua Civali- e ho capito quanto sia importante confrontarsi con chi, ai nostri occhi potrebbe apparire “diverso”.
Ho capito che, tra le tante differenze, che vanno valorizzate, siamo tutti uguali ed è necessario aprirsi alla conoscenza del nuovo, per poter crescere come persone».
Un progetto Erasmus Plus come quello di MY VOICE rappresenta pienamente gli obiettivi proposti dall’Unione Europea per raggiungere le soft skills utili a vivere in una società liquida come la nostra. Si impara divertendosi, creando in prima persona, ascoltandosi reciprocamente gli uni gli altri e collaborando.
“Una modalità simile di imparare alla scuola del giorno d’oggi ancora non esiste purtroppo – conclude Marta Stablum – probabilmente se rivolgessimo uno sguardo ai Paesi a noi vicini, se prendessimo maggiormente in considerazione le linee guida europee e l’istituzione scolastica rinnovasse alcuni dei suoi approcci al mondo dell’istruzione, gli stessi ragazzi sarebbero più entusiasti di frequentare la scuola. Si potrebbe addirittura diminuire la dispersione scolastica, un fenomeno che al giorno d’oggi è sempre più diffuso».