Il tema dello sviluppo sostenibile è entrato nell’agenda di molte aziende, ma anche è tema dominante di progetti scolastici e approfondimenti rivolti alla cittadinanza. Il problema si lega direttamente al riscaldamento globale in atto sul pianeta e a tutti gli effetti che direttamente e indirettamente provoca a tutti i livelli.
I maggiori effetti del riscaldamento globale si stanno manifestando in modo evidente negli ambienti alpini. La macroscopica riduzione dei ghiacciai alpini è forse l’elemento più emblematico del cambiamento climatico, ma la complessità che caratterizza un ambiente naturale fa emergere disequilibri profondi che a cascata si influenzano negativamente modificandosi ulteriormente.
L’uomo, all’origine delle modificazioni in atto, è al tempo stesso vittima delle sue azioni.
Le ricadute, che si palesano principalmente con eventi estremi, hanno profonde ricadute sul piano economico e sociale, oltre che ambientale. Tra i fenomeni significativi in atto è preoccupante lo svuotamento dei territori alpini, con il trasferimento della popolazione nelle città e nelle zone planiziali.
I temi della sostenibilità in ambiente alpino sono entrati al Liceo Scientifico “Calini” anche grazie ad un progetto INTERREG, YOUrALPS, che in Italia ha coinvolto la Regione Lombardia, cinque Parchi naturali lombardi e varie scuole. Grazie a questa positiva esperienza alcuni suoi partner hanno deciso di proseguire il lavoro del progetto YOUrALPS partecipando ad un bando Erasmus+. È nato così il progetto ALPS4NATS, Alpine initiatives for Alpine natives, caratterizzato da un partenariato strategico tra il Liceo Calini, una scuola tecnica agraria slovena e una scuola professionale francese, centrato sulla sostenibilità ambientale sulle Alpi. Il tema viene declinato in quattro ambiti diversi: l’agricoltura, il turismo, la biodiversità e i parametri ambientali in relazione al cambiamento climatico.
ALPS4NATS, che rientra a pieno titolo tra i percorsi di sviluppo delle competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), è occasione per un approccio metodologico-didattico non tradizionale. La metodologia partecipativa proposta si fonda infatti sull’inquiry based learning.
Le attività hanno preso avvio nell’inverno del 2019 con la prima mobilità studentesca in Slovenia. Le problematiche scelte dagli studenti hanno riguardato: la moria delle api, l’inquinamento luminoso, la valorizzazione dei prodotti alimentari delle Alpi e l’inquinamento organico.